State of Decay

**Gringram** Mer Gen 16, 2013 2:46 pm

Quello dei survival horror post-apocalittici è un genere che ha conosciuto una vera e propria esplosione, soprattutto grazie al fenomeno DayZ. Ci sono prodotti affini di cui si è parlato persino troppo, vedasi The War Z, e altri di cui si è parlato poco, vedasi Survarium e, appunto, State of Decay.
Questo anche perché, sino a poco tempo fa, non se ne sapeva nulla o quasi, tanto che questo titolo di Undead Labs era conosciuto col poco evocativo nome in codice di Class 3. Trattasi di un vero sandbox, il cui primo ambizioso obbiettivo è quello di offrire ai giocatori un mondo dinamico che non preveda vie prefissate e dare totale libertà d'azione in un contesto causa-effetto altamente realistico. In due parole, un vero e proprio simulatore di sopravvivenza.

Online, naturalmente. Con tutti i crismi cari agli hardcore gamer: full loot, permadeath e seamless open world, delle dimensioni un po' più ridotte di quello di DayZ, per rendere l'esperienza più viva e ridurre i tempi morti e aumentare quelli non-morti ma soprattutto per rendere il mondo vivo e vegeto, dato che gli sviluppatori vogliono soprattutto un ambiente dinamico in cui li giocatore possa sentire sulla pelle le conseguenze delle prorprie scelte. Altro elemento che ha portato a questa scelta è il fatto che, all'interno della struttura sandbox, le quest ricopriranno il fondamentale ruolo di far immergere nel mondo di gioco entrando a poco a poco nella storia, a la The Secret World, per non dare quel senso di totale spaesamento che invece caratterizza i survival senza una trama a fare da sfondo.

Al giocatore, come detto, sarà comunque garantita totale libertà potendo pensare solo a reperire cibo, acqua e munizioni e per il resto fare quello che gli passa per la testa, ma è chiaro che così facendo si perderanno importanti spunti d'interesse, primo tra tutti l'evoluzione dinamica del mondo di gioco che, stando alle premesse, prevederà la costruzione di avamposti perfettamente civilizzati e l'appartenenza a gruppi più o meno numerosi che ovviamente arriveranno a scontrarsi tra loro per il controllo delle esigue risorse presenti sul territorio, ossia esattamente ciò che ci sta facendo amare The Walking Dead.

La propria casa potrà passare da un semplice anfratto nascosto a un'abitazione barricata sino a un vero e proprio campo organizzato dotato di ogni comfort o quasi grazie all'housing system, sempre che si riesca a mettere insieme le risorse e i materiali necessari, fonte di elettricità primaria compresa.